MA SI PUO’ MORIRE DI PAURA?

LACHAPELLE UMA THURMAN ISAMILK

(Uma Thurman: Gossip, 1997 © David LaChapelle)

Sono scesa senza lavarmi per recuperare una colazione al bar. Senza trucco, senza borsa, senza te. Ma il bar è chiuso il lunedì.

Ho rallentato il passo mentre tiravo dritto verso l’università. Il viale è vuoto con la merda dei cani e le cassette vecchie di frutta. Abbassavo lo sguardo perché era un periodo no. Non riuscivo più ad alzarmi all’alba. Mi distraevo cercando la miglior terapia per la prova costume o le foto di cani che nessuno mi avrebbe mai regalato.

Continuavo a distrarmi per non analizzare la mia reazione esagerata a quello stupido episodio. Placavo i sensi di colpa per il cazzeggio  con le spalle al muro. Sentivo il peso delle pagine accumularsi, i sorrisi beffardi dei rinomati TrentasenzaLode, lo starnazzare delle intellettuali super aggiornate tra codici e Blackberry e la sfiga nera degli impiantati, da sette mesi nella stessa posizione in aula studio.

Saliva la nausea. Mancava l’aria. Esco a fare due passi? Accendo la musica? Chiudo tutto e corro a Villa Ada?

«Puoi attaccare l’iphone alla presa?», disse Mara, la bionda irlandese del quarto anno – indirizzo tributario.

Un secondo e mi cade tutto. Mi agito e le chiedo subito scusa per paura di insulti e aggressioni.Sì, perché io l’avrei fatto, io mi sarei aggredita. Avrei messo un piede sul tavolo blu e poi l’altro, afferrato il manuale di procedura penale e gridato: ‘ Cosa pensi di fare, eh eh? Ti senti una dura? Pensi che ci sia posto per te? Vai via. Tu non meriti tutto questo. Tu hai sempre preteso il meglio come un giocattolo di cui stancarsi. Nessuno sforzo. Nessun sacrificio. Tu non l’hai sudato . Tu fai così : prendi, usi, consumi e calpesti. Cosa vuoi fare ora? Eh dai. Che fai? Rispondimi. Ecco sei caduta a terra. Prova ad alzarti. SCCCHRURPUFF. Scappa su . Scappa’ .Avrei accompagnato tutto con la rabbia e le mosse di una rapper nera.

Di fronte però c’era solo il sorriso rassicurante di Mara, la bionda irlandese del quarto anno – indirizzo tributario. Il suo volto disteso nel ripetermi che era stato solo uno stupido incidente e non dovevo preoccuparmi. Non l’ascoltavo. Analizzavo solo tutta quella rabbia che avrei provato io al suo posto.

FRUSTRAZIONE. INDECISIONE. INCOERENZA. INSICUREZZA. INSTABILITA’. DISAGIO.

Quella rabbia che mi avrebbe sovrastato. No, dovevo fare qualcosa.

E di nuovo: FRUSTRAZIONE. INDECISIONE. INCOERENZA. INSICUREZZA. INSTABILITA’. DISAGIO.

Lunedì non avevo fame. Mi sono lavata e vestita con la voglia di studiare in facoltà. Entrata in aula studio ho visto un solo posto libero, quello vicino la presa elettrica che avevo occupato il lunedì precedente. Ho iniziato a sottolineare con tutti gli evidenziatori, fingendo interesse per le note in corsivo. E poi all’improvviso arriva Andrea Pazienza, quello strano del quinto anno – indirizzo penale. Mi afferra il braccio come per rivelarmi un mistero medioevale e urla: ” MA SECONDO TE SI PUO’ MORIRE DI PAURA?

In video: MGMT – Kids (Soulwax Remix)

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