di Stefy Blood & Isa Milk
“Tesoro, dove andiamo a spendere tutti i nostri soldi? Ho proprio voglia di fare del sano shopping terapeutico”.
Ragazze non illudetevi, non è l’uomo della vostra vita. In realtà non potrebbe esserlo semplicemente perché è gay. Perfetto, ma gay. Al secondo posto della nostra TOP THREE c’è il migliore amico, l’unico che riesce a capirci sempre. Vanitoso come pochi e depilato più di te. Sì, stiamo parlando proprio di Gilbert.
Tutte le donne dovrebbero avere un amico gay. Quello che sceglie al posto tuo le scarpe da mettere sotto un vestito e ti chiama AMORE. Lo stesso che ti toglie il gelato alla nutella dalla bocca con un “vuoi ti salutino tutti per strada urlando alla tua cellulite: CIAO CELL?”. Gilbert vuole solo il tuo bene, il meglio per te.
Con Gilbert fu subito un colpo di fulmine, sulle note di ‘Tanti Auguri’ di Raffaella Carrà. Si avvicinò: “Ciao cara, che bello questo vestitino. E’ vintage?”. Io: “Certo, adoro il vintage… Pensa che colleziono anche occhiali”. E lui senza pensarci troppo: “Io adoro te, tesoooro!”.
Da quel momento in poi fu tutto perfetto. Era iniziata ufficialmente la nostra Love Story. Siamo la coppia più bella del mondo, anche se litighiamo un giorno sì e l’altro pure soprattutto per la mia gelosia: lui fa sesso più di me.
Gilbert mi apre la mente. Abbatte ogni pregiudizio e ogni vincolo in cui la società e i suoi arcaici e rigidi schemi antifoucaultiani mi hanno rinchiusa. Gilbert mi fa dire NO a tutto questo. Mi ha riflettere e comprendere la stupidità di molti contesti che molto spesso lo hanno portato a dover reprimere la sua stessa identità. Quando, per esempio, fu costretto a nascondere in un ambiente lavorativo il proprio compagno di casa e di vita.
Mi ha fatto capire tutto il percorso intrapreso per abbandonare quella vita di paure, dove temeva di essere scoperto. Perché doveva nascondersi? Ho sempre pensato che fare qualcosa in segreto è sintomo di un errore. Anche se non ci pensiamo, la necessità di non rendere palese un’azione è perché o ce ne vergogniamo o sappiamo già di sbagliare. E Gilbert che non rientrava in questa casistica, perché doveva nascondersi? Per fortuna è durato poco e ora si gode finalmente la sua vita da uomo libero.
Quelli come Gilbert vincono ogni paura, disagio e malessere con la volontà e l’impegno. Continuano il loro percorso incuranti delle dicerie e maldicenze, si vestono dei migliori colori e cantano in piazza i loro diritti. Si impegnano il doppio dell’uomo medio affinché il merito metta a tacere ogni pregiudizio. Sono sempre sorridenti, consapevoli di quanto un sorriso posso disorientare gli attacchi gratuiti della beata ignoranza.
Gilbert è unico. Mi capisce, Mi riempie di complimenti e non mi lascerà mai sola. C’è solo una piccola controindicazione: ha il ciclo più di me. In quei giorni non fa altro che ripetere:
“Amo, sono grasso.” “Amo, non piaccio a nessuno”. “Amo, ma se facessi due meches bionde? No, forse è meglio che vado a Cuba tre settimane. Devo cambiare, dare una svolta alla mia vita.”
Eppure tu sei lì. Ascolti solo lui, un uomo sensibile che non ti farà mai indossare un jeans bianco “perché cuore tu non vivi nel 1984“. L’unico che non ti deluderà mai. Lui ti ama come per ciò che sei e tu lo stesso. Gilbert resterà per sempre sul podio degli uomini della tua vita, cantando con te “All u need is love”. Punto.
Per l’ultima categoria ‘Uomo Perfetto” ci stiamo lavorando. See u soon xo