(Foto di Noemi La Croix)
Tardone (m. s.) deriva dal babilonese TARDUUZZO, ossia uomo maturo che cerca approcci con ragazze molto più giovani di lui.
Il cosiddetto Peter Pan dei poveri con 40 anni suonati avrà sicuramente un mezzo di locomozione a due ruote, capello tinto e/o gelatinato (per intenderci il riportino), abbigliamento da teenager. Nel dettaglio pantalone strizzapalle e chiodo con tanto di spillette. La sua canzone preferita sarà nell’ 80% dei casi: “Vita spericolata” di Vasco e ti dedicherà almeno una volta “uisc iu uer iar” dei Pink Floyd. Se poi siete proprio sfortunatissime, vivrà ancora con i suoi genitori.
Elementare individuazione = elementare tattica. Topolone alla ricerca di giovani ragazze ventenni – studentesse lo eccitano di più – molto mature e per questo attratte da uomini decisamente più grandi di loro. In effetti l’ Uomo Tardone è sì più grande ma questo non vi dovrà far cadere nell’errore di considerarlo maturo. Farà cose ridicole insieme a voi, giustificandosi con la frase tormentone: “IO SONO GIOVANE DENTRO”.
In realtà Leone il Tardone non riesce a domare il testosterone. Non va però considerato un malato di sesso. Assolutamente no. Quello che realmente lo frega è la costante paura di invecchiare. Quella sensazione di flaccidezza che lo tormenta e costringe a trascorrere le ore serali in palestra, luogo cult per adescare le giovani studentesse universitarie che ripiegano nella sala pesi lo stress d’esame.
Leone nella maggior parte dei casi è separato con figlio piccolo a carico. Ha una ex moglie conosciuta al liceo e con cui ha trascorso gran parte della sua vita. Solitamente una promozione lavorativa, la trascuratezza della sua compagna, una situazione economica più critica o semplicemente la sua coglionaggine congenita sono le potenziali cause che hanno portato a chiudere l’unico rapporto significativo della sua vita. Significativo perché sempre per un dato statistico, la sua ex moglie è stata devota -prima ancora che innamorata- alla sua infantile persona, sacrificando la sua stessa vita. Ovviamente l’egoismo leoniano in questi casi la fa da padrone. Quindi, il nostro Uomo tardone cercherà una distrazione, un divertissement, una piccola mongolfiera colorata su cui salire per scaricare tensioni e responsabilità che la vita ci mette davanti. Cercherà tutto questo per vivere momenti piacevoli senza promesse. Senza l’ansia del “futuro”. Senza i risparmi. Senza mutui. Senza convivenza. Senza figli. Senza pannolini. Senza domenica con suoceri. Senza astinenza da sesso. Senza insistenza da secondo figlio. Senza vacanza al mare.
Queste mancanze presenti nella situazione iniziale saranno colmate con un assegno mensile. Successivamente Leone cercherà inconsciamente di riempire questa voragine emotiva interiore – che crede di non accusare – con VOI! Sì, con te giovane ventenne dedita allo studio, l’alcol, i concerti e le disco. Leone sceglie te, perché fisicamente gli sei piaciuta subito.
Fissava il mio seno mentre correvo a velocità 11 sul tapis roulant. Ha scelto la mia terza abbondante. Poi si è focalizzato sullo specchio che rifletteva la capigliatura ribelle e il viso stanco. Lì ha pensato che ero passabile.
“Cosa stai ascoltando?” l’esordio di Leone mentre passavo a velocità 14.3. Avrei dovuto stroncarlo con : “Radio Maria. Alle 20 dicono il rosario”. Decisi, invece, di fermarmi per ascoltare le ovvietà di Leone il decerebrato.
Leone, l’ Uomo tardone, iniziò così ad ingigantire gli ultimi avvenimenti della sua vita, muovendomi a pietà: “Il 70% dei separati entra in depressione. È un fallimento, Jane. È un fallimento personale. Tu investi nel matrimonio, tu giuri davanti a dio, tu vorresti trascorrere il resto della tua vita con la madre dei tuoi figli, tu vorresti esserci sempre per i tuoi bambini e non perderti niente di ogni piccola conquista che fanno. E invece ti ritrovi solo, di sera, a guardare uno stupido programma televisivo e riflettere che nessuna ricchezza potrà riempire quel dolore incolmabile.”
Cazzate. Donne care sono cazzate. Leone è un bravo attore che recita lo stesso copione con tutte. Con tutte quelle che ci cascano e vi assicuro che sono un’infinità. Si potrebbe metter su un comitato “Chi non è stata sotto un Leone?”. Questo perché dopo essere mosse a pietà, mi ritrovai la sera stessa -tempo doccia in palestra – a casa sua. È così che iniziò la missione “Consola Leone”.
Chardonnay e risate a go go. Leone continuò a ripetermi che erano mesi che non rideva così di gusto, che si sentiva la mente libera e il cuore sereno. Ma la realtà era un’altra, amiche care! Aveva immaginato soltanto il posto dell’amplesso, scegliendo la poltrona di pelle verde dietro di me, cui era legato per gli ottimi pisolini pomeridiani.
Si avvicinò, poggiando il bicchiere di vino e mi baciò sul collo. Ovviamente aggiunsi, sospirando, che forse dovevo andare. Lui finse di non sentirmi. In sottofondo The Velvet Underground – Sweet Jane.
La storia d’amore con l’uomo tardone durò per diversi mesi. Il primo periodo, per assicurarsi appuntamento trisettimanale, mi sorprese con oggettistica di modesto valore e partecipazioni ad eventi culturali interessanti. Poi si passò alla cena da McDonald’s con divisione dei conti, chiaro segnale del momento post entropico. Leone il Tardone non era un vero uomo e voleva scappare di fronte qualsiasi storia seria. La sua intenzione era portarmi all’esasperazione per farsi lasciare. E ci riuscì.
La sua gazzella è SOLITUDINE che si cela sotto LIBERTA’ APPARENTE.Il suo è solo un bisogno temporaneo. A 25 anni sarete già troppo vecchie per lui, uomo insicuro e passatemi il termine “ senza palle ” .
Lasciatelo senza rancore e fate come me, continuate a ripetervi: IO IL PANNOLONE NON LO CAMBIERO’ MAI! (Potete continuare ad ascoltare Sweet Jane, perché bisogna recidere i rami secchi ma mai la bella musica)
di Isa Milk e Stefy Blood
The Velvet Underground – Sweet Jane
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