Foto di Noemi La Croix
di Stefy Blood e Isa Milk
Almeno una volta nella vita vi è capitato di incontrare l’ Uomo treno. Questo prende il nome dalla sensazione che provoca nelle sue ex. Infatti, anche a distanza di anni dalla fine del rapporto, sarà in grado di farvi sentire letteralmente “sotto un treno” durante ogni incontro (soprattutto casuale). Inoltre, è capace di provocare insonnia, malumore e sovrappeso nel post abbandono.
Quando penso all’uomo Treno, ho sempre in mente una scena di Sex and the city. Big si ferma con la sua macchina scura in una delle affollatissime strade di New York. Abbassa il finestrino e c’è subito un gioco di sguardi con Carrie, che – porella – si scioglie come un Fior di Fragola d’estate con quaranta gradi all’ombra.
Come per le precedenti categorie anche il nostro Uomo Treno ha bisogno di un nome che si rispetti . Ed è proprio per questo che lo abbiamo battezzato ITALO.
Italo è chiaramente un artista. Fa il pittore e possiede anche una galleria d’arte a Trastevere, Roma. Viaggia tantissimo per hobby e poco per lavoro, ma non importa. La sua famiglia è proprietaria di uno dei pastifici più antichi di Italia. Insomma, Italo è nato per fare l’artista.
Lo incontrai durante un vernissage di Hector Rigò, amico in comune, in via del Babbuino. Capelli lunghi e curati, terzo bicchiere di vino rosso, teatralità congenita anche se forzata eccessivamente dall’alcol. Tutti ascoltavamo del suo ultimo viaggio in India e di quanto l’avesse cambiato. Tipo che ora abbracciava il veganismo e praticava yoga. Continuò a dire un paio di ovvietà sulla filosofia orientale che nessuno ascoltò. Lo fissai con insistenza perché era oggettivamente un figo che avrebbe potuto tranquillamente recitarmi l’ elenco della spesa per risultare interessante.
Si avvicinò Rigò, distraendo l’intero uditorio finto intellettuale della Roma bene. Così pensai di attaccare, sussurrando all’orecchio di Italo: ‘Dovresti mollare tutto ed annoiarti con me’. Non mi è capitato molte volte di corteggiare così spudoratamente qualcuno. Purtroppo sia l’attrazione che la concorrenza femminile in sala, mi fecero subito capire che bisognava essere sfacciati. Non si sarebbe mai sottratto a una simile provocazione. Mi prese per mano, puntando un piccolo sgabuzzino. Non vi sto a raccontare dettagli, amiche care. Ci avevo visto davvero lungo: Italo era ed è sempre stato un grande amatore.
Italo amava le donne, il vino, l’arte, i vizi e la vita con la stessa intensità. Italo viveva per amare e lasciarsi impressionare dalla bellezza. Quindi, mi lasciai trasportare senza alcuna resistenza. Credo davvero di aver vissuto uno dei periodi più intensi della mia vita: mostre, vini pregiati, viaggi per il mondo, sfilate di alta moda, sesso che neanche durante l’esplosione ormonale dell’adolescenza.
Ed ora vi chiederete: cosa è successo dopo?
Lo strano caso dell’Uomo Treno è pronto a spiazzarvi nel momento in cui si sono consolidate tutte le vostre certezze. Nel momento in cui gli spazzolini sono due nello stesso bagno e lui vi ha addirittura fatto scegliere la parte del letto. Quel momento si chiama inversione di ruolo. Se in principio – nonostante la tua prima mossa – era Italo ad essere stregato e a voler dimostrare quasi ossessivamente il suo amore profondo, improvvisamente è lui a piantare tutto e per tutto intendo te, amica. Senza neanche rendertene conto, ti ritroverai in stazione centrale a fissare i binari. Stanco di te e della monotonia di coppia, deciderà di lasciarti. In quel momento, cara donna per cui nutro profonda solidarietà, ti sentirai inspiegabilmente innamorata e disperata. Continuerai a osservare ogni oggetto che parla di voi, nella speranza di un suo ritorno.
Vi auguro comunque di essere più fortunate di me. Ricordo ancora che, dopo due settimane dall’abbandono, dovetti addirittura subirmi interi album, caricati su tutti i profili social, di Italo e Carmencita, nuova fiamma nonché strapagata modella brasiliana.
“Le cose cambiano improvvisamente” vi ripeterete ogni mattina fissando i tomi di filosofia che l’Uomo treno vi aveva regalato. Poi la fase 2 della riabilitazione: fare a cazzotti con Freud, mandare messaggi ridicoli e senza dignità e comportarsi come stalker professioniste.
Un giorno finirà tutto questo dolore. Vi renderete conto che quella persona, in grado di scatenare un terremoto emotivo se incrociata casualmente per strada, non vi interessa più. Vi riprenderete, perché è così la vita tranne che per quella gran culona di Carrie Bradshaw.
MORALE: Il treno passa una sola volta nella vita? CERCHIAMO di arrivare in ritardo!