Non ho mai apprezzato i diari. Cosa ci dovremmo scrivere in un diario? Frustrazioni sessuali, disagi sociali e votazioni cum laude. Io non trovo altre utilità.
Ma le convinzioni cambiano. Sono partita per un lungo viaggio – mi riferisco ai chilometri percorsi, non alla durata – e mentre osservavo in volo i ghiacciai siberiani, ho annotato dei pensieri confusi causati dal vortice emotivo in cui ero caduta. E’ nato così il mio diario giapponese, un quadernino bordeaux Moleskine. Un diario davvero hipster che ha preso vita grazie alla migliore soundtrack di sempre: Alphaville, Roxy Music, The Jesus and Mary Chain, Ennio Morricone, AIR, Major Lazer, Mecna, The XX, solo per citarne alcuni.
Ora è chiaro a tutti che basterebbe riportare quanto scritto lì sopra per mostrarvi la Bellezza che ha rapito i miei occhi e la mia anima. Ci vorrebbero davvero pochi minuti: un riassuntino su word, una decina di foto uploadate ed una frase effetto come chiusura. E poi? Non riuscirei a spiegarvi comunque l’alone di mistero dei luoghi visitati, l’eleganza nascosta in ogni gesto o parola, anche nel più semplice e ripetuto arigatou gozaimasu, le contraddizioni metropolitane, il fascino dell’incomunicabilità, il decoro impeccabile, l’assenza del tempo interiore.
Osaka – Kyoto – Nara – Oji – Tokyo questo il mio primo itinerario nipponico. Parlo di primo, perché si va via dal Giappone solo pensando al ritorno. E la migliore terapia per ogni saudade che si rispetti è la pianificazione di un nuovo viaggio. Io, per esempio, ho deciso di tornare presto per dedicarmi al Sud, perché ho bisogno di perdermi lì. Nuovamente.
Ora, prima di finire risucchiata nel miglior congedo melenso della storia delle bloggerz italiane, vorrei limitarvi a scrivere un paio di semplici grazie.
Grazie Roberta per questo viaggio della vita proposto in una domenica di Gennaio,
Grazie famiglia perché mi spieghi l’importanza del viaggio come conoscenza e condivisione dal 1987,
Grazie Giappone. Mi hai insegnato che esiste un Tempo per tutto e che è fuori dalla nostra mente. Arigatou gozaimasu,
MILK
[Trovate le foto nell’album Japan del mio profilo Facebook]