Ricordate il discorso sul tempo canadese? L’avevo definito ragionevole e lo penso ancora. Vuoi una cosa, ci provi, la fai. E tutti ti aiutano perché non crederete mica che io faccia tutto da sola con la forza del sorriso.
I canadesi sono così. Non importa da dove vieni o il dio in cui credi, loro ti aiutano. E diciamolo pure, è questa la cristianità che manca a Roma. Siamo talmente tanto diversi che certe domande diventano superflue o inconcepibili, e si va dritti all’essenza. E non parlo solo dei rapporti, ma anche delle cose più stupide. Per esempio, ho capito che posso vivere tranquillamente con un paio di Air Max e sette tshirt e nessuno se ne accorgerebbe. E’ proprio questa la novità: qui mi sento libera, ma prima ancora mi sento.
E se ora ho questa consapevolezza, è solo grazie agli incontri fatti, che poi fanno la differenza. Penso a Phuong, medico vietnamita di Saigon, che mi ha raccontato così bene quel 30 aprile del 1975; Dunia di Baghdad e il suo dolce al cocco, che mi ha dato più risposte di una pagina di giornale o di manuali di storia e filosofia politica; Ghazal di Teheran perché comunicare in un’altra lingua non è mai stato così facile; Giulia … Giulia mia con la stessa Roma dentro.
Potrei continuare per ore e mi dispiace non citare tutti, ma ho sempre apprezzato il dono della sintesi. Quindi, per concludere vorrei ringraziare Dri che proprio oggi ritorna a San Paolo. Lei è riuscita nell’insegnamento più grande: “Enjoy the moment, Isa. Enjoy the Beauty”.
I’ll do what you ask me to do: ENJOY THE MOMENT!