TIFF19 | FIRST LOVE

Un film per gli amanti del cinema. Questa è stata la prima reazione dopo aver assistito alla proiezione di First Love, 103simo film del giapponese Takashi Miike, il regista più prolifico vivente, durante la seconda giornata del Toronto International Film Festival 2019. 

Presentato lo scorso Maggio al Festival di Cannes, lo stesso movie maker aveva commentato sarcasticamente il nuovo lavoro: “I want to apologize for making such a sweet love story with no violence and no decapitations”, dichiarazione smentita sin dall’inizio con una decapitazione a sorpresa. 

First love è una insolita storia d’amore che strizza l’occhio ad un pubblico più ampio del solito, e lo fa contenendo – non troppo – la cruda violenza di Miike cui siamo abituati. Leo, giovane pugile introverso e solitario (Masataka Kubota), trascorre le sue giornate tra allenamento ed incontri di boxe, fino a quando un controllo di routine medica rivela un tumore al cervello e pochi mesi di vita. 

Una sera, mentre cammina rassegnato per la città di Tokyo, si imbatte in Yuri (Sakurako Kanishi) , una ragazza cocainomane che soffre di allucinazioni, costretta a prostituirsi per un boss della Yakuza per ripagare i debiti del padre. 

Nonostante una vita interrotta, Yuri è avvolta da un velo di indescrivibile candore da incantare Leo mentre corre per le strade della città cercando di divincolarsi da un cliente – poliziotto infiltrato nella Yakuza – e le frequenti allucinazioni. 

I due protagonisti si dimenano tra buffi e violenti  personaggi– tipici dell’immaginario oscuro di Miike – incastonati in un labirinto mentale che compiace ed intrattiene il pubblico sino alla fine. Se da un parte diminuisce la narrazione surreale, dall’altra si preserva l’energia pulp ed imprevedibile della cinematografia di Miike. La stessa che ci conferma, ancora una volta, il tributo inestimabile di questo regista verso la Settima Arte. 

Uscita nelle sale americane il 27 Settembre 2019