Nope, il nuovo progetto firmato Jordan Peele, arriva nelle sale italiane il prossimo 11 Agosto distribuito da Universal Pictures Italia.
Tra le uscite più attese dell’estate, Nope sembra il film di JP meno schierato politicamente rispetto ai precedenti Get Out ed Us, prediligendo infatti una narrativa meno anticonformista.
Se da una parte potrebbe essere motivo di delusione nei fan più affezionati del regista di New York, dall’altra, invece, andrebbe a catturare un più vasto consenso di pubblico, trasformando il perfetto sci-fi horror in un instant classic che strizza l’occhiolino al maestro Spielberg.
Nope è la storia di una famiglia che addestra cavalli e gestisce un ranch a Nord di Los Angeles, nella Santa Clarita valley.
Con la scomparsa improvvisa del padre Otis Haywood Senior (Keith David), i fratelli Otis “OJ” Haywood Junior (Daniel Kaluuya) e Emerald Haywood (Keke Palmer) ereditano l’azienda di famiglia.
Dopo un imprevisto spiacevole con un cavallo su un set pubblicitario, OJ ed Em comprendono la difficoltà nel gestire il business familiare, cercando nuovi modi per sopravvivere. OJ, infatti, decide di vendere dei cavalli al vicino Ricky, con la speranza di ricomprarli successivamente.
Ricky “Jupe” Park (Steven Yeun), è un imprenditore e proprietario del
Jupiter’s claim, un parco divertimenti nella Santa Clarita Valley.
In passato, però, è stato un famose attore, conosciuto principalmente per la sitcom Gordy’s Home negli anni ’90, highlight delle due ore e dieci di questo nuovo progetto di Peele che eviterò di spoilerare.
Nella valle dove risiedono tutti i protagonisti della vicenda iniziano a verificarsi degli strani fenomeni che insospettiscono i due fratelli, portando ad ipotizzare un’ invasione aliena da documentare con l’aiuto di Angel Torres (Brandon Perea), commesso di elettrodomestici.
Nope va oltre il dualismo western tra cowboy buoni ed alieni cattivi, portando lo spettatore a riflettere sulle questioni più disparate: discriminazioni razziali, dinamiche tossiche e seducenti della cultura pop, l’approccio al lavoro, il rapporto uomo – natura, per citarne alcune.
Per concludere, Nope è un film di intrattenimento puro, costruito su paradossi, come forma di rispetto verso quel concetto chiave tutto Hitchcockiano del “Devi dare gli spettatori piacere, lo stesso piacere di chi si sveglia da un incubo”.