La prima volta che vidi Canone Inverso avevo quindici anni e ne rimasi davvero colpita. Mi venne subito in mente l’ affermazione pasoliniana ‘ la musica di un film può nascere prima che il film stesso venga girato’.
Non so se è uno di quei casi, sicuramente Canone Inverso – Making Love, diretto da Ricky Tognazzi (2000) e ispirato a un libro di Paolo Maurensig, è prima di tutto Musica, celebrazione di Musica – e ce lo dice già nel titolo – affidata al Maestro Ennio Morricone, che regala una delle più belle composizioni create per il Cinema.
La Musica di Canone Inverso è l’ armonia che conduce alla salvezza, ma anche il rifugio sicuro per superare la solitudine e il vuoto custodite nel silenzio, come ci faranno intendere più volte i protagonisti.
Canone Inverso è anche Amore, evocato in tutte le sue forme: la passione tra il violinista Jeno Varga (Hans Matheson) e la celebre pianista Sophie Levi (Mélanie Thierry) , l’amicizia tra David Blau (Lee Williams) e Jeno, l’affetto paterno del Barone Blau (Ricky Tognazzi – Peter Vaughan) e di Wolf Varga (Adriano Pappalardo).
Ed infine, Canone Inverso è Storia, un film dal sapore europeo che intreccia i protagonisti nelle pagine più tristi del Novecento: il nazismo, l’olocausto e la primavera di Praga. Lo stesso violinista ‘anonimo’ (interpretato da Gabriel Byrne), durante l’esibizione in un pub di Praga, affermerà di suonare “per le donne che hanno negli occhi la memoria del Mondo”.
E’ un film che vuole ricordare la musica, gli amori, i dolori, la Storia, ma soprattutto la Vita di personaggi fragili e complessi, come tutti i più grandi artisti.
Una scena tratta da Canone Inverso- Making Love.