NO TIME TO DIE, DA OGGI AL CINEMA

Dopo due anni di attesa, arriva oggi al cinema NO TIME TO DIE, il film evento dell’anno, venticinquesimo “capitolo” dedicato a James Bond, distribuito da Universal Pictures Italia.

Diretto da Cary Joji Fukunaga (True Detective, Beasts of No Nation, Maniac) l’ex 007 James Bond (Daniel Craig) conduce una vita tranquilla in Giamaica. La sua serenità viene turbata dalla comparsa improvvisa di Felix Leither (Jeffrey Wright)  un vecchio amico fraterno di James che lavorava insieme a lui per la CIA. L’uomo si è messo in contatto con Bond per una richiesta ben precisa: farsi aiutare in un’ultima missione. L’obiettivo è di collaborare per liberare uno scienziato rapito, Waldo Obruchev (David Dencik) .
Bond accetta e viene affiancato da Nomi (Lashana Lynch)  una nuova agente. L’impresa diventerà più complicata del previsto, portando il noto 007 sulle tracce di uno spietato criminale, Lyutsifer Safin (Rami Malek)  in possesso di una nuova tecnologia che potrebbe mettere a serio rischio il pianeta.

Non c’è tempo per lo spoiler quindi mi limiterò a dire che il nuovo 007, con memento mori inverso, è la fine di un’era. Torna Daniel Craig nel suo quinto ed ultimo episodio . Torna nella sua umanità straordinaria che gli ha permesso di crescere ed avvicinare un personaggio che, per certi aspetti, era più vicino ai supereroi.

Torna con il suo umorismo naturalizzato british, le debolezze e i dolori. Ma soprattutto torna per andare via.

No time to die è un lungo addio – 163 minuti – una lettera d’amore in chiave cinematografica con colpi di scena, flashback e new entry. Ci son voluti un paio di giorni per metabolizzare ciò che rappresenta questo film rivoluzionario e la conclusione è soltanto una: la fine di un’era.

Assodato, quindi, che ci troviamo dinanzi un instant classic, cosa non convince ? Nulla, limitandoci a questo capitolo. La preoccupazione reale è tutta sul futuro del nuovo 007, perché assistiamo alla possibilità di una ‘nuova serialità’ , un trend hollywoodiano che non fa distinzioni e che intaccherebbe la circolarità di un cult cinematografico per inseguire esasperatamente la tendenza lineare della serie.

Per spiegare in parole semplici la preoccupazione che mi assale, potrei dirvi che:

NO TIME TO DIE : Star Wars Episodio III – La vendetta dei Sith = il prossimo 007 : The Mandalorian. 

L’unica speranza è quella di sbagliarmi.