Oggi sul blog sono felice di parlarvi di Paolo Palmeri in arte POOL, amico e giovane grafico italiano che è riuscito a trasformare le sue più grandi passioni in lavoro, portando alla nascita della sua linea d’abbigliamento Disagio clothing e alla realizzazione di fortunate collaborazioni con numerosi artisti italiani.
Nato e cresciuto tra Rivoli e Torino, la città che non lasceresti mai. Come hanno influito questi due posti nel tuo percorso lavorativo?
Sicuramente molto, per quello che posso dire, vivere in provincia dà una spinta e una voglia di fare differente. E’ assurdo come proprio quella zona di Torino da cui provengo abbia sfornato talenti come Ensi, Raige Rayden, gli stessi Van Orton, ma te ne potrei elencare tantissimi.
Pochi giorni fa discutevo di questa cosa con il pittore Max Petrone, anche lui cresciuto nella valle… Secondo lui siamo bravi a fare quello che facciamo semplicemente perché da ragazzini non avevamo nulla da fare!
Per quanto riguarda Torino, credo che sia stata la città perfetta per fare quello che ho fatto. Penso che se fossi stato di Milano non mi sarei mai messo in gioco, soprattutto con il mio brand Disagio Clothing.
Prima gli studi in grafica e la passione dell’illustrazione da autodidatta, poi il lavoro nello studio True Flava di Torino con i soci Dario e Stefano e il successo “quasi immediato” con la linea di abbigliamento Disagio clothing. Durante gli inizi, pensavi mai ad un possibile Piano B?
No, mai pensato ad un Piano B. Ho fatto un sacco di lavori prima del grafico ma in qualche modo sapevo che erano solamente temporanei. Mi rivedo molto nelle parole che ti disse Guido Silvestri “ Fin da ragazzo ho sempre saputo che questa sarebbe stata la mia professione. Quella o niente.”
Essere un creativo nell’era del web è un’impresa ardua. Credi che la rete possa essere un’ottima risorsa per i nuovi talenti?
La cosa bella dell’internet è che c’è parecchia meritocrazia, fondamentalmente se una persona è brava in quello che fa, bene o male, viene a galla. Per quanto riguarda la popolarità ottenuta dall’acquisto di like, il tutto è un po’ fine a se stesso… sicuramente in piazzetta fanno una bella figura!LOL
Hai collaborato con gli artisti più importanti della scena rap italiana, coniugando tutte le tue più grandi passioni. Cosa ricordi del primo incarico importante?
Ricordo come fosse ieri quando Danti mi chiese di disegnargli la copertina del suo primo progetto da solista tra l’altro hostato da Fabri Fibra. Siccome ero e sono un fan di entrambi, la presi con grande responsabilità!
L’Anno Zero è stato l’anno in cui con Dario e Stefano abbiamo fondato True Flava. Io ero un ragazzino e ho imparato tantissimo da loro, che sono stati ‘la mia università’.
Con chi ti piacerebbe collaborare perché ancora assente nella tua lista?
Allora … ti direi Fabri Fibra, ma aggiungerei, forse meglio di no ! Sono un suo grande fan, quindi preferirei non incontrarlo mai, così ho solo i suoi dischi e la sua musica. Nulla di più, nulla di meno !
Credo che realizzare una linea di abbigliamento street per il nostro mercato non sia stato semplice, visto il momento critico in cui si trova l’Italia e molti Paesi europei. Cosa ti ha spinto a metterti in gioco portando alla nascita di Disagio clothing? E cosa puoi dirci dello sbarco del tuo brand in Asia?
Sicuramente quello che mi ha spinto di più è stato l’interesse – positivo e negativo – che percepivo intorno alla mia idea. Fondamentalmente è nato tutto da una t-shirt e proprio il forte interesse riscontrato mi ha portato a comunicare e trasformare tutto in un progetto più serio.
Per quanto riguarda l’Asia, ancora sono stupito. E’ nato tutto grazie alla mia cliente Bonnie, che dopo pochi mesi dall’apertura dello store a Torino, è rimasta colpita ed ha deciso di provare ad esportare la mia linea nel suo Paese d’origine, la Cina. Siamo già al terzo ri-ordine massiccio, prova di un forte interesse in quel mercato.
La collaborazione con i Van Orton, l’evento-store con Guè e Shade, l’e-commerce in Cina sono solo gli ultimi avvenimenti che hanno preceduto il lancio della tua nuova collezione. Da cosa sei stato ispirato per quest’ultimo lavoro?
Il tema che ho cercato di seguire è quello del bombardamento di informazioni. Da qui i neon, i prodotti di uso comune marchiati Disagio clothing, i volti ripetuti e così via. La collezione gioca sulle associazioni visive. Per esempio, il fatto che possa impressionare non leggere la scritta “Burger King” dentro un logo che richiama quelle forme e quei colori.
Nella collezione c’è anche spazio per la polemica contro la lotta ai like da cui ha preso vita la giacca ispirata a La Creazione di Adamo di Michelangelo, dove le mani cercano di prendere likes disperatamente!
Ci sono stilisti, artisti o icone del passato che ti influenzano nei processi creativi?
Nessuno stilista, ma un artista preferito che come tu già sai è Stephan Fairey (OBEY). Il suo utilizzo dei colori e la sintesi di immagini complesse in poche linee lo rendono davvero inimitabile.
Che musica ascolti quando lavori?
Musica italiana sicuramente. Rap italiano.
Cosa indossi solitamente? Di cosa non potresti fare a meno?
Diciamo che mi piace stare comodo, quindi tshirt e sneakers. Ho tantissime scarpe ma metto sempre le solite 2, per una questione di comodità appunto LOL
Molti brand ti copiano, altri riconoscono semplicemente la tua genialità e bravura prendendoti come modello di ‘ragazzo italiano che ce l’ha fatta’. Ci sono consigli che ti senti di dare ai giovanissimi che vorrebbero intraprendere il tuo stesso percorso creativo?
Sicuramente ci vuole dedizione e soprattutto costanza. Anche se il progetto non decolla, o magari ha delle fasi calanti, non bisogna mollare mai!
Se Pool fosse un libro, un film, un album quale sarebbe?
Libro : So che mi ucciderai, ma leggo poco e nulla, quindi mi viene difficile risponderti.
Film : I Sogni Segreti Di Walter Mitty
Album : Turbe Giovanili di Fabri Fibra
Ultima domanda, a cosa stai lavorando adesso? Quali sono i nuovi progetti in cantiere?
Al momento sto curando graficamente alcuni progetti con Danti, Shade, Raige e Loomy di X-Factor e sto lavorando al nuovo video musicale di Raige che vedrà il mio esordio come regista di videoclip musicali. Per quanto riguarda Disagio Clothing, sto realizzando una mini collezione da donna, che dovrebbe uscire dopo l’estate, con una designer di Torino.
Last but not least, c’è in programma una collaborazione con IF-BAG !
***Traduzione***
Today on the blog, it is my pleasure to present an interview with one of Italy’s hottest young graphic designers, Paolo Palmeri. Better known as POOL, this talented designer is a close friend who’s managed to turn his life’s passion into a profession by creating his own brand, ‘Disagio Clothing’. He’s also collaborated with several top Italian artists.
You were born and raised in Rivoli and Turin, ‘the city which one never wants to leave’ as you define it. How have these two cities influenced your work?
A lot, certainly. As I see it, living in the provinces inspires you to be different. It’s amazing to think how the suburbs of Turin have nurtured talents such as Ensi, Raige Rayden, the Van Ortons, but I could go on and on.
Just a few days ago, I was discussing this very topic with the painter Max Petrone, who also grew up in the area. According to him, we are good at doing what we do simply because from childhood on there’s so little else to do.
In my opinion, Turin is the perfect city for doing what I’ve done. I think that, had I been based in Milan, I would have missed the bus, so to speak, especially when it comes to my own brand, Disagio Clothing.
You initially studied Graphic Arts and developed your passion for illustration, though, you were self-taught. Then came your work in True Flava in Turin with your two partners, Dario and Stefano.
Next came almost immediate success with your own brand, Disagio Clothing. Early in your career, did you ever think of a plan B?
No, I never thought of a Plan B. I did a whole lot of jobs before going into graphic design, but in some way I knew that they were only temporary.
Being creative in the web era is something of a feat. Do you think that the Internet can be a good resource for new talents?
The beautiful thing about the internet is it tends toward meritocracy. Basically, you can quickly recognize if a person has talent or not. Regarding popularity obtained by totting up ‘likes’, it can become an end itself… certainly at a strictly private level it’s good for the image!
You have worked with Italy’s most famous rap artists, bringing together your various passions. What do you remember about your first important assignment?
I remember, as if it was yesterday, the occasion when Danti asked me to design the cover of his first solo album hosted by Fabri Fibra. Given that I was then and I am still a fan of both of them, it was quite a responsibility!
‘Year Zero’ for me was the year when, along with Dario and Stefano, I founded ‘True Flava’. Comparatively, I was just a lad, and I’ve learned so much from them; they were ‘my university’.
Which people not yet on your list would you like to work with?
Let me think… I would say Fabri Fibra, but then, on second thoughts, maybe not! I’m a huge fan of his … so, I would prefer not to meet him in person. In this way, it’s enough just to have his records and his music. Nothing more, nothing less.
I’m sure creating a line of street clothing for the Italian market has not been easy, given the current economic climate in Italy and many European countries. What prompted you, then, difficulties aside, to create Disagio clothing? And can you tell us about your experience in the Asian market?
Certainly what pushed me most was the interest, positive and negative, that I sensed concerning my original idea. Basically everything started with the t-shirt and yes, exactly, the strong interest received led me to transform this into something more serious.
As for Asia, I am still amazed. It all started with my Chinese customer Bonnie, who a few months after the opening of the store in Turin, was sufficiently impressed to decide to try exporting my brand to China, her native country. We are already on a third and huge order, a proof of the interest received in that market.
Your work with The Van Ortons, the store event with Guè and Shade, and the e-commerce in China are only the latest events preceding the launch of your new collection. What inspired it?
The theme I have tried to follow was about being bombarded with information. Thus the neon, the everyday products all marked with my own logo, the recurrent faces and so. The collection plays with visual associations. For example, the fact that it’s possible to make an impression by actually replacing the original brand name with another, in this case my own.
In the collection, there’s also a provocative element concerning ‘likes’ and social media. This inspired the jacket featuring Michelangelo’s ‘The Creation of Adam’, where the hand tries desperately to obtain ‘likes’.
Have other fashion designers, artists or famous figures from the past influenced you and your work?
No fashion designer, but there’s a favorite artist you already know, namely Obey. His use of colors and the way he puts complex images together in just a few lines make him impossible to imitate.
What music do you listen to?
Italian music of course. Italian rap.
What do you usually wear? What could you most easily do without ?
Let’s say I like putting comfort first, therefore t-shirts and sneakers. I have so many pairs of shoes, but I always limit myself to two favorite pairs, just for the sake of convenience.
Many brands copy your work; others simply recognize your sheer talent and take you as the epitome of a young Italian guy ‘who has already made it’. What advice do you feel you can give to other young people who would like to follow in your creative footsteps?
Certainly, it takes devotion and, most of all, persistence. Even if the project doesn’t take off, or if it hits the occasional low point, you shouldn’t ever give up!
If Pool was a book, a movie, an album, which would it be?
Book: I know that you will kill me for it, but I read little or nothing, so it’s hard to reply.
Movie: The Secret Life of Walter Mitty
Album: Turbe Giovanili by Fabri Fibra
Last question. What are you working on now? What projects do you have ongoing?
At the moment, I am working on the graphics for Danti, Shade, Raige and Loomy from X-Factor, and I’m also working for the first time as director for the new Raige’s music video.
As regards my brand, I’m creating a small collection for women with a Turin designer and which should come out after the summer.
Last but not least, there’s a collaboration with IF-BAG.