Circa un mese fa ho deciso di scaricare gratuitamente l’app Time Hop. Questo mi ha portato alla mente, per giorni, tanti ricordi piacevoli e non, dai video delle mie canzoni preferite (PIACEVOLI), agli ex fidanzati (NON), fino ad arrivare alle serate con le amiche (PIACEVOLI).
Un dettaglio, decisamente non trascurabile, della mia attuale felicità è emerso da questo tuffo quotidiano nel passato: i miei trascorsi da stalker.
Poco più di tre anni fa mi innamorai perdutamente di un ragazzo il quale, dopo avermi convinta ad uscire con lui mi ha sedotta e abbandonata. Io, sin dal primo momento in cui ho incrociato il suo sguardo, ho capito che era l’uomo giusto per me e che insieme avremmo organizzato un matrimonio da favola e concepito 5 figli. Lui non era dello stesso parere.
Avevo bisogno di un guru, di un life coach che mi suggerisse cosa fare, così lessi un interessante articolo che spiegava come Kate Middleton riuscì negli anni a conquistare il principe William. La parola chiave era una sola: stalking. La bella Duchessa di Cambridge infatti, senza né arte né parte è riuscita ad accaparrarsi il più ricco d’Inghilterra studiando strategicamente ogni mossa. I suoi genitori hanno mangiato pane e cipolle per anni pur di mandarla nelle stesse scuole del principe, Kate dal canto suo ha seguito sempre con finto entusiasmo gli stessi corsi di William, ponendosi ogni santissimo giorno di fronte allo stesso e prendendolo per sfinimento.
Perfetto, era ciò di cui avevo bisogno.
Time Hop la scorsa settimana mi proponeva questo status, scritto 3 anni fa: “Non è colpa mia se ogni lettera dell’alfabeto è presente nel tuo nome”. Si trattava di stalking selvaggio da social network che, paradossalmente, mi si ritorceva contro perché anche quando non ero interessata all’uomo in questione, Facebook mi proponeva lui, lui e sempre lui, talmente tante volte avevo digitato quel nome.
Conoscevo i suoi gusti musicali, i suoi interessi, i suoi sogni, i suoi amici, ma ciò che più mi infastidiva e che non avessi alcun piano da seguire, io SAPEVO che eravamo fatti l’uno per l’altra ma purtroppo questo stupido maschio non riusciva a rendersene conto. Questo almeno fino a quando, colta da zelante e illuminante entusiasmo, iniziai a frequentare senza secondi fini il suo stesso gruppo di amici.
Così, come un abile croupier, mischiai le carte in tavola e mi posi come la disinteressata donna matura che pur avendo milioni di punti in comune con te, piccolo uomo, non si mostra affatto interessata.
Poi la musica cambiò tutto.
Datemi un uomo che sappia suonare e cantare e la mia sicurezza crollerà come un castello di carte (appunto).
BastÚòuna chitarra e Parlami D’Amore Mariù a farmi salire i brividi dall’alluce fino allo shatush.
Oggi viviamo insieme da più di un anno, lui non mi canta più le canzoni, ma mi ama e ne ho la certezza.
Cosa abbiamo imparato amiche? Che lo stalking discreto e intelligente è un’arma di distruzione di massa, che se Renzi lo proponesse nei piani di studi sin dalle elementari potremmo invadere gli Stati Uniti ad occhi chiusi, purché questi non rispondano con una serenata, ovvio!
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