Dopo il passaggio a Venezia e la Coppa Volpi come miglior interpretazione femminile a Cate Blanchett, Tár arriva nelle sale italiane il prossimo 9 febbraio distribuito da Universal Italia.
Il film è incentrato sulla vita di Lydia Tár (Cate Blanchett), una compositrice e direttrice d’orchestra e prima donna in assoluto a dirigere la Berliner Philharmonic, all’apice della sua carriera che si districa tra l’uscita di un libro, l’attesa esibizione della Quinta Sinfonia di Mahler e la famiglia.
Con il trascorrere delle settimane, però, la vita del Maestro sprofonda nell’abisso delle dinamiche di potere e delle contraddizioni della società contemporanea, portando la stessa ad interfacciarsi con le fragilità ed ipocrisie della sua esistenza.
TÁR è un film che mostra la straordinaria bellezza e potenza salvifica della musica, ma non è sicuramente il suo tema centrale.
Todd Field, infatti, torna dopo quindici anni dietro la macchina da presa con un’ambizione più grande di lui e del suo stesso film, arrivando a scrivere una sceneggiatura ad hoc per la stessa Blanchett in perenne stato di grazia.
TÁR è, quindi, un film sulla natura mutevole del potere, sulle contraddizioni e derive sociali, sui deliri esistenziali e sul baratro dell’appiattimento culturale donato dagli anni Duemila.
Nonostante le imperfezioni, Field ha il merito di condurre ogni spettatore nel labirinto verticale del pensiero e delle ossessioni del Maestro Lydia, obbligando così ad ascoltare e, quindi, ascoltarsi, per le due ore e trentasette in cui le luci di sala sono spente.
TIME IS THE THING!