Fino a quando avremo bisogno di pellicole come Monsters and men?
Partiamo da una storia vera. Il 17 Luglio 2014 alcuni agenti avvicinano Eric Garner, un uomo afroamericano, su una strada di Staten Island, New York perché sospettato di contrabbando di sigarette. Dopo il rifiuto del ragazzo di essere ammanettato, un poliziotto afferra il collo di Garner e gli altri agenti lo buttano per terra, schiacciandolo con il loro peso.
Il tutto viene filmato da un testimone in modo dettagliato, tanto che si possono sentire le ultime parole di Eric ‘I can’t breathe / non respiro’. Segue la perizia medica che accerta la causa del decesso : compressione e soffocamento avvenuti dopo la colluttazione con gli agenti.
Il 3 Dicembre 2014 il gran giurì di Staten Island decide di non incriminare il poliziotto coinvolto, dando vita ad una serie di proteste in diverse città americane come NY, Washington, Seattle, Atlanta.
Questo è solo uno dei tanti episodi che hanno dato vita al BLM – Black Lives Matter,un movimento attivista internazionale nato all’interno della comunità afroamericana ed impegnato nella lotta contro il razzismo verso le persone di colore. Una presa di coscienza da parte degli afroamericani che riporta alla mente quanto avvenuto negli US durante gli anni Sessanta.
Proprio qui risiede il punto di partenza di Monsters and men, film d’esordio di Reinaldo Marcus Green che, attraverso un dispositivo narrativo fluido e autentico, si affida a tre diversi narratori per mostrare come un atto così violento abbia conseguenze devastanti su un’intera comunità.
Siamo a Bedford –Stuyvesant, Brooklyn tra strade fumanti, edifici residenziali e il marrone dei mattoncini che da sempre è protagonista del nostro immaginario cinematografico.
Il quartiere è sconvolto dalla morte di Big D. (Samel Edwards), un gigante gentile che vende sigarette di contrabbando, colpito fatalmente dagli agenti di polizia durante l’arresto.
Manny (Anthony Ramos), un giovane ragazzo universitario, filma l’accaduto con il suo cellulare e lo pubblica online, una decisione amara che comporterà il suo stesso arresto.
Il secondo protagonista – narratore è Dennis (John David Washington), un poliziotto locale fresco di promozione e confortato dall’affetto di una famiglia amorevole. Sin dalla sua entrata in scena, Dennis mostrerà lo struggle quotidiano che prova nel sentirsi vittima e carnefice di quel sistema perverso.
L’ultima voce chiamata in causa è Zyrick (Kelvin Harrison Jr), giovane giocatore di baseball liceale che vive con il padre (Rob Morgan). Il ragazzo è ormai distolto dalla sua carriera sportiva perché intento a seguire le vicende del quartiere e a diventare parte attiva durante le manifestazioni con i suoi compagni.
Qual è il merito di questo film? Monsters and men è un film attuale, hands down. Il regista è riuscito a rappresentare il problema razziale senza cadere nella trappola retorica ‘Nero=vittima, Bianco=carnefice’, sviluppando una narrazione persuasiva che trova il suo fondamento in un climax provocatorio e tragico.
Buona la prima Mr. Green!